"Ho bisogno di vincere con voi la partita più grande, vale a dire sostenere che c'è un'Italia che dice sì".

Queste le parole rivolte alla platea del teatro Niccolini di Firenze da Matteo Renzi, che oggi ha dato avvio alla campagna referendaria per l'approvazione della riforma costituzionale.

In vista della consultazione del prossimo ottobre (con cui gli italiani saranno chiamati a ratificare le modifiche riguardanti, tra l'altro, il Senato, l'iter legislativo e il quorum per l'elezione del presidente della Repubblica), il premier ha annunciato la creazione di ben 10mila comitati per la promozione del Sì.

"Si tratterà - ha aggiunto il numero uno di Palazzo Chigi - di una gigantesca campagna casa per casa, porta a porta, via per via per

portare gli italiani a votare e scegliere se si vuole rimettere le

lancette a due anni fa, all'instabilità di governo e alla politica che

chiacchiera o se si vuole entrare nel futuro con determinazione e a testa alta".

L'intervento di Renzi è stato accolto da applausi dagli spettatori presenti al Niccolini, ma fuori dal teatro il premier è stato contestato da un gruppo risparmiatori, infuriati per la vicenda banche e per l'ipotesi di rimborso fino all'80 per cento.

LA CONTESTAZIONE:

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