In un’epoca di grandi industrie, allevamenti intensivi, uso spropositato di antibiotici, ormoni e super mangimi c’è ancora in Sardegna, chi pratica il pascolo all’aria aperta,fornendo al proprio bestiame cibo sano e nutriente, con metodi che salvaguardano territorio e benessere animale.

Lo racconta con orgoglio Giovannino Melis, settantacinquenne di Tuili, vincitore del Premio Rotary alla X mostra nazionale degli

ovini sardi iscritti al libro genealogico, che si è svolta nei giorni scorsi a Macomer.

<Allevo animali al pascolo brado o semi brado da oltre quarant’anni e coltivo i prodotti della terra con cui nutro le mie greggi -spiega l’anziano pastore-. Non sono contrario al progresso, anzi credo che, se da un lato un tempo si mangiavano cibi più sani e sicuri, oggi grazie all’innovazione abbiamo la possibilità di crescere e migliorarci>.

E’ questo lo spirito che ha animato tutti i partecipanti della rassegna 2016.

Il trentenne Renato Pitzalis di Nuragus, che ha vinto il premio di miglior allevatore di ovini di razza sarda, racconta: <Il primo ad iscrivere il nostro gregge al libro genealogico è stato mio nonno nel 1925, da allora partecipiamo alle fiere: offrono visibilità, ma l’affidabilità con i clienti la ottieni quando garantisci i risultati promessi>.
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