I trojan, virus informatici utilizzati per trasformare in microspie mobili telefonini, computer, smartphone e tablet, possono essere usati nelle indagini contro la criminalità organizzata o il terrorismo e nei casi di associazioni a delinquere.

Lo hanno stabilito le Sezioni Unite della Cassazione, con una massima provvisoria depositata venerdì.

Hanno ritenuto dunque ammissibile - solo in questi casi - il sofisticato strumento tecnologico utilizzato da varie Procure italiane per intercettare chiunque venga captato dai microfoni degli apparecchi, anche quando sono in stand-by.

La pronuncia, molto attesa, potrebbe influire anche sull'inchiesta "Appaltopoli" della Procura di Oristano, che ha utilizzato proprio i "cavalli di Troia" informatici per intercettare molti degli indagati - poi finiti in manette - del presunto giro vorticoso di appalti truccati.

Intanto nell'ambito dell'indagine sugli appalti il Gip ha revocato gli arresti domiciliari al costruttore romano Girolamo De Sanctis , raggiunto il 5 aprile scorso insieme ad altri 16 indagati da una misura cautelare. Accolta l'istanza della difesa al termine del lungo interrogatorio-confessione dell'imprenditore settantasettenne. Inoltre il Tribunale del riesame di Cagliari ha, infatti, affermato la competenza territoriale della Procura oristanese.

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