Tra le priorità nella lotta contro il virus Zika c'è la ricerca di un vaccino in grado di sconfiggere l'infezione, anche se al momento nessuno dei prodotti su cui stanno lavorando gli scienziati è arrivato alla fase della sperimentazione sull'uomo.

I ricercatori della BioCryst Pharmaceuticals hanno però annunciato di aver sviluppato un farmaco capace di battere il virus.

Virus che dà sintomi simili a quelli di un'influenza ma che, se contratto in gravidanza, può portare a malformazioni ai nascituri; e i casi di bimbi nati con microcefalia sono in grande aumento, soprattutto nei Paesi del Sudamerica.

Per la BioCryst, si tratta dei risultati di una sperimentazione condotta per ora solo su topi: una parte di quelli a cui è stato inoculato il virus Zika è stata trattata con un nuovo antivirale e in sette casi su otto l'infezione è stata sconfitta.

Degli altri roditori infettati e curati con un antivirale classico - la ribavirina - nessuno, dopo un periodo di 28 giorni, è sopravvissuto.

Nel recente vertice dell'Organizzazione mondiale della sanità che ha riunito i maggiori esperti internazionali si sono definiti gli obiettivi più urgenti su cui il mondo della ricerca dovrà concentrarsi.

I primi test clinici su possibili vaccini dovrebbero iniziare però solo alla fine dell'anno e quindi potrebbero arrivare troppo tardi per il Brasile, il Paese che ha registrato la più grande quota di infezioni nell'ambito dell'epidemia che ha colpito l'America Latina. Le autorità sanitarie locali stimano fino a 1,5 milioni di casi.

Attualmente, sul tema, si contano 18 progetti di ricerca. Per i più avanzati mancano "ancora un paio di mesi alla prima sperimentazione clinica sull'uomo", ha spiegato Marie-Paule Kieny dell'Oms.
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