Terreno inquinato da carburante, olio bruciato e sostanze altamente tossiche prodotte dalla combustione della plastica: è questa l'ipotesi delle indagini avviate questa mattina nel campo nomadi di Sa Corroncedda a Olbia.

La Polizia locale ha controllato diversi siti, fuori e dentro il campo usati per stoccare illegalmente rifiuti speciali e per bruciare le guaine in plastica dei cavi elettrici.

Una sorta di laboratorio a cielo aperto dove si "lavorano" vecchi elettrodomestici, cavi e parti dei macchinari più diversi, per ricavarne rame e altri metalli. La Polizia locale ha denunciato decine di persone che continuano a usare siti già posti sotto sequestro lo scorso anno.

Si tratta dell’ennesimo intervento di questo tipo nell’area assegnata alla famiglie dei rom. Molti nomadi rispettano il regolamento che discplina l’utilizzo degli immobili e delle aree comuni.

Altri, invece, nonostante i richiami dell’amministrazione comunale olbiese e gli interventi della stessa Polizia locale, continuano a bruciare materiale plastico e a stoccare rifiuti speciali.

Per questa ragione viene contestata anche la violazione dei sigilli. La situazione del campo è stata segnalata alla Procura.
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