"I piani di adeguamento del Pai per la città di Olbia sono stati consegnati in Comune nel 2011 e sono rimasti nel cassetto. Non sono mai stati recepiti".

È uno dei passaggi più importanti della lunga deposizione del colonnello dei Carabinieri, Antonio Fiorillo, sentito dai giudici del Tribunale di Tempio come teste del processo sulla devastante alluvione che, il 18 novembre del 2013 ha provocato 13 morti a Olbia e Arzachena.

L'ufficiale dell'Arma è uno degli investigatori di punta del pool del pm Domenico Fiordalisi.

Fiorillo ha descritto ai giudici (collegio presieduto da Gemma Cucca) una situazione di gravissime carenze da parte dell'apparato di Protezione civile, sul piano della comunicazione dei rischi della popolazione e riguardo all'adozione delle misure di autoprotezione.

Di fatto, secondo il testimone, dopo l'allarme diramato da Cagliari e Roma 24 ore prima del disastro, non furono predisposte le misure preventive a tutela della popolazione di Olbia e Arzachena.

Sul banco degli imputati, i sindaci delle due citta e quattro dirigenti (tre del Comune di Olbia e uno della Provincia di Olbia Tempio). Il processo riprenderà il 14 marzo.
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