"Uno sgarbo", anzi "una furbata" per far saltare tutto.

La scelta del governo di negare l'accorpamento del referendum anti-trivelle (si voterà il 17 aprile) alle prossime amministrative nell'Isola sta facendo crescere un fronte trasversale di protesta.

In prima fila associazioni, comitati e sindacati - dal Fai a Greenpeace, dalla Fiom all'Adusbef - che chiede al capo dello Stato di non firmare il decreto dell'esecutivo. Il no all'election day costerà dai 350 ai 400 milioni di euro.
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