I ritardi non gli piacciono ed è abituato a pagare le rate nei tempi dovuti. Ma a febbraio Gaetano Minio, invalido di 58 anni con una pensione di 730 euro, ha dovuto saltare la rata del mutuo della casa: 580 euro che, il 5 di ogni mese, gli vengono decurtati automaticamente dal conto.

Lo ha fatto per versare i contributi alla persona che lo assiste nelle attività quotidiane. Tutto perché il Comune non gli ha ancora accreditato la cifra dovuta: circa 460 euro per 3 mesi.

L'uomo è rimasto invalido a seguito di tre infarti, un mese di coma e varie complicanze post operatorie: ogni giorno deve fare i conti con i problemi causati da gravi difficoltà nella deambulazione.

Da ottobre del 2014 Minio - che abita con la moglie e una figlia nella frazione Corongiu - usufruisce del progetto "Ritornare a casa": è la Regione, in base al grado di invalidità, a stabilire quanto concedere.

I fondi vengono accreditati al Comune che, a sua volta, deve girarli alla persona interessata: sia l'importo dello stipendio, ogni mese, sia le quote contributive e in questo caso trimestralmente. Ma ora il Comune vuole che le quote contributive vengano anticipate dagli interessati. Una prassi nuova, della quale l'uomo ha avuto notizia solo perché ha contattato gli uffici Servizi sociali per chiedere chiarimenti sul ritardo nell'erogazione della somma per lo stipendio al suo assistente. Cinzia Simbula
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