A 65 anni non pensava che avrebbe dovuto far ricorso ai Servizi sociali. Ma le precarie condizioni di salute - dovute a un infarto e una trombosi cui si è aggiunta una brutta caduta mentre faceva lavori nella casa umida e senza fogna in cui vive Mario Carta vive con la moglie Rosa Loi - l'hanno costretto a chiedere aiuto.

Fino al dicembre 2014 percepiva la disoccupazione, da allora più nulla. Neppure l'assegno per l'invalidità che l'Inps gli ha revocato nel giugno 2014 e che, dopo aver fatto causa, sta per riottenere.

Solo una volta - circa un anno fa - gli è stato concesso un contributo straordinario di 300 euro. Nei giorni scorsi il Comune, dopo un lungo silenzio, gli ha chiesto di presentare il nuovo reddito Isee.

Nessun problema per Mario, che però contesta la lunga attesa. A dargli ragione è Alberto Cacciarru, presidente della commissione Servizi sociali il quale, riferendosi alla digitalizzazione annunciata nei giorni scorsi dall'assessore, evidenzia che per i risolvere i problemi bisogna saper ascoltare le persone non dotarsi di sistemi informatici.
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