Non sarà necessaria alcuna valutazione di impatto ambientale per il cogeneratore di Simaxis.

Così ha deciso la Giunta regionale che ha dato il via libera all'impianto che dovrebbe produrre energia elettrica dalla liquefazione dei cosiddetti sottoprodotti di origine animale, ovvero gli avanzi della macellazione.

La Giunta Pigliaru ha però posto una serie di prescrizioni che le due ditte, la Groil e la Cogen, proprietarie dell'impianto, dovranno rispettare per avviare la produzione.

Si tratta di interventi mirati al rispetto dell'ambiente: le società ad esempio dovranno realizzare una centrale di aspirazione dell'aria oltre a una sorta di barriera o tunnel in cui far scaricare gli scarti animali. E ancora un piano di monitoraggio delle emissioni nell'atmosfera.

Erano state proprio le possibili ripercussioni sull'ambiente a scatenare le proteste della popolazione di Simaxis che da subito si era opposta all'impianto, costruito nella periferia del paese alla fine del 2012.

Si era costituito anche un comitato spontaneo di cittadini, c'era stata una grande mobilitazione, si temeva che un simile impianto avrebbe potuto danneggiare l'intera economia agricola del paese.

Adesso il comitato è pronto a continuare la battaglia: nessuno si aspettava questa decisione della Regione. Una parte dell'impianto, nell'aprile 2014, era finita sotto sequestro per la mancanza di alcuni documenti e autorizzazioni. Da allora l'iter si era bloccato, lo stabilimento non è mai entrato in funzione.
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