Nei giorni scorsi avevano impedito per quasi mezz'ora a una mediatrice culturale di lasciare l'agriturismo "Donedda" di Sarule dove erano ospitati, ultima di una lunga serie di azioni di protesta andate ben oltre il lecito.

All'alba di oggi sette richiedenti asilo provenienti dal Ghana e dal Mali sono stati allontanati dal centro di accoglienza che ospita in tutto 36 migranti e che loro avevano trasformato in un'autentica polveriera.

A deciderlo è stato il Prefetto di Nuoro su richiesta del Questore. A procedere allo sgombero polizia e carabinieri arrivati in forze sul posto.

Da quando erano arrivati a Sarule, qualche mese fa, i sette avrebbero bersagliato con minacce gravi e insulti i gestori e i collaboratori del centro, ma anche i mediatori culturali messi a loro disposizione.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso qualche giorno fa, quando per un pocket money non corrisposto (e non dovuto) hanno impedito per quasi mezz'ora a una mediatrice culturale di andare via dal centro alla fine della sua giornata lavorativa.

Così il Prefetto, su richiesta del Questore, ha emesso il decreto di allontanamento in cui si accusano i sette migranti di aver "tenuto comportamenti tali da pregiudicare le condizioni di sicurezza del centro".

Durante l'esecuzione del provvedimento di allontanamento non vi è stata alcuna forma di resistenza da parte dei sette.

Non si tratta però di un provvedimento di espulsione: i migranti semplicemente non hanno più diritto a ricevere l'accoglienza dello Stato, dunque un alloggio. Per il resto saranno liberi di andare dove vogliono.
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