Professori, ingegneri, medici, esperti di finanza, imprenditori con idee geniali, artisti.

Lasciano l’Isola, poi non trovano le condizioni per tornare indietro. Soltanto in un anno, hanno calcolato le Acli, se ne sono andati in 7200, l’85% laureati e diplomati.

Il Cedise (Centro europeo diffusione informazione Sardegna estero) ha un osservatorio sulla mobilità dei sardi e sulle nuove generazioni espatriate e ha registrato - grazie alle ricercatrici Silvia Aru e Francesca Mazzuzi - che tra i “cervelli in fuga” «solo il 20% pensa di tornare in Sardegna, oltre il 40% intende trattenersi dove si è trasferito e il rimanente 40% ha intenzione di recarsi ancora in un altro paese». Spiegano: «Le ragioni di queste scelte stanno, oltre che nella scarsità delle opportunità lavorative e nella stagnazione economica, soprattutto in un tessuto sociale restìo all’innovazione e legato a prassi dure a morire non certo favorevoli per le nuove generazioni».
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