Il sequestro dei presunti abusi edilizi negli hotel della Costa Smeralda deve essere confermato, anche alla luce di ulteriori prove raccolte dalla polizia giudiziaria sul "sistema corruttivo" di Porto Cervo.

E' questo il dato del tutto nuovo che emerge dalle richieste del procuratore Domenico Fiordalisi, fatte questa mattina al Tribunale del Riesame di Tempio.

Il pm ha insistito sulla necessità di ripristinare il provvedimento di sequestro preventivo del gip Marco Contu (annullato dal Riesame nel marzo del 2015) perché la Guardia di Finanza, stando all'impostazione di Fiordalisi, ha raccolto nuovi elementi a carico dell'ex dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune di Arzachena, Antonello Matiz.

In particolare, sul rapporti di Matiz con la ex presidente della Sardegna Resorts (la società proprietaria degli hotel stellati di Porto Cervo) Aleksandra Dubrova.

Secondo Fiordalisi, Matiz, in cambio del rilascio delle concessioni per l'ampliamento degli hotel Cervo, Romazzino e Pitrizza, avrebbe ottenuto che i lavori nelle stesse strutture venissero affidati a un'impresa a lui vicina, la Ainocal di Arzachena.

Quindi la Ainocal, sempre secondo Fiordalisi, avrebbe effettuato gratuitamente un importante intervento edilizio nello stazzo di Matiz.

Il legale della Sardegna Sardegna Resorts ha contestato duramente questa impostazione. L'avvocato Antonella Cuccureddu ha affermato che nelle carte dell'inchiesta ci sono gli elementi che provano l'infondatezza dell'accusa. I giudici del Riesame decideranno a breve sul caso.
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