Sono 552 mila i sardi che nel 2013 hanno un lavoro, 43 mila in meno rispetto al 2012, mentre i disoccupati sono aumentati di 8 mila, diventando 117 mila in totale.

Il tasso di disoccupazione passa dal 15,5% al 17,5% (classe d’età 15-74 anni), ma se si considera il tasso di mancata partecipazione, cioè si sommano ai “disoccupati Istat” (quelli che cercano attivamente lavoro seguendo le regole dettate a livello europeo), le persone che pur volendo lavorare non fanno ricerca attiva di occupazione, allora si arriva al 30,6%.

Il tasso di occupazione è invece del 48% per la fascia d’età tra i 15 e i 64 anni (51,7% nel 2012), ma diventa appena il 37,7% se si considerano tutte le persone con più di 15 anni. Tra questi vanno ricompresi anche i cassaintegrati, che pur non lavorando non si contano tra i disoccupati.

I giovani

Sono 20 mila i giovani tra i 15 e i 24 anni con un’occupazione nel 2013. Un anno prima se ne contavano 26 mila. Il tasso di disoccupazione per questa fascia d’età è giunto al 54%, il che non significa che la metà dei giovani è senza lavoro, ma lo è la metà di coloro che partecipano al mercato del lavoro (occupati e disoccupati). Gli studenti non si considerano disoccupati.

Dettaglio dei settori

Tra il 2012 e il 2013 la perdita occupazionale si attesta al -7%, a livello nazionale ammonta al - 2%. Se si raffronta la situazione dell’anno appena passato con il periodo di inizio della crisi, il 2008, il calo occupazionale arriva al -10% e i posti persi sono 59 mila.

Nell’ultimo anno il settore che subisce maggiormente è quello dei servizi: -10% ma se si considera il quinquennio 2008-2013 sono le costruzioni a registrare la variazione peggiore: -30%; gli occupati sono passati da 62 mila a 44 mila.

Lucia Schirru

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