Pubblichiamo oggi la riflessione di un lettore circa il servizio di leva, a suo avviso un'esperienza non certamente inutile e che varrebbe la pena riconsiderare.

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"Gentile redazione,

ho letto nelle vostre pagine riservate ai lettori, che seguo attentamente, che il servizio militare di leva era inutile e quindi, poi, giustamente abrogato.

Forse sono di parte in quanto nel lontano 1979 mi arruolai in marina e a soli 17 anni mi trovai con una divisa indosso e tanti anni, ero volontario, davanti. Dopo un anno di scuola militare durissimo, ordine e disciplina, ma anche tantissimo studio e pratica, presi il brevetto di Motorista Navale. A soli 18 anni, ero già imbarcato su un sommergibile con grandi responsabilità. Poi imbarco sull’Amerigo Vespucci per tanto mare e vela, di seguito una vera nave da guerra – Nave Carabiniere - e tanti altri imbarchi…. Tralascio l’aspetto militare e della navigazione sulle navi della nostra amata M.M. Invece vorrei fortemente che il servizio di leva venisse ripristinato! Era una lezione di vita per tantissimi giovani. Era motivo d'orgoglio farlo.

Era 'temprante' per caratteri deboli e 'equilibrante' per caratteri difficili. Era imparare un mestiere per tantissimi che avevano lasciato la scuola e un bel banco di prova per chi accedeva con il diploma o la laurea.

Ho visto molti giovani arrivare impauriti, deboli e anche 'adirati' per dover dare un anno di vita alla patria. Ma le stesse persone le ho viste sbarcare, uomini, dalle navi per il congedo con le lacrime agli occhi.

Oggi, anche a distanza di decenni, ancora si incontrano da padri di famiglia e affermati professionisti a raccontare quell'anno di naia, in marina erano molti di più, con grande commozione.

Si assimilavano valori come lealtà, rispetto, appartenenza, amicizia vera e tanti altri.

Per terminare questo mio pensiero potrei certamente citare i ragazzi d'oggi, non tutti per carità ma purtroppo una buona percentuale, senza valori, svogliati, senza rispetto per il prossimo, il patrimonio ma soprattutto per loro stessi!

Le amicizie sono diventate più virtuali che fisiche, la comunicazione è demandata a stringate domande e risposte sui social.

Io a 17 anni ho imparata a farmi il letto, lavarmi i vestiti, cucire, curarmi e soprattutto districarmi dalle situazioni complicate.

Insomma, non credo fosse un anno perso ma un anno guadagnato! Evviva la naia!

Maurizio Fanzecco - Socio ANMI - Cagliari

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