Pubblichiamo oggi la curiosa riflessione di un lettore circa l'abitudine diffusa, in Sardegna, a portare i capannoni prefabbricati dal continente e ciò a fronte di tante aziende locali che da decenni producono e montano questo tipo di strutture. Il nostro lettore si chiede perché.

***

"Gentile redazione,

perché in una Sardegna dove l'economia è in crisi da sempre, dove l'edilizia sta vivendo un periodo di crisi senza nessuno spiraglio di luce in vista, si portano i capannoni prefabbricati dal continente?

Perché?

Sull'isola ci sono almeno 4 / 5 piccole o medie aziende che con esperienza e professionalità da decenni producono, trasportano e montano strutture prefabbricate.

Aziende distribuite in modo omogeneo sul territorio che soddisfano le richieste di imprenditori che ancora credono nel lavoro, investono, crescono, e rischiano creando posti di lavoro e mandando avanti e sostentando le famiglie di questa terra isolata.

Perché allora tanti marchi, tante aziende piccole e grandi acquistano prefabbricati dall'Italia? Costano meno? Sono più belli? Sono più simpatici? Sono più armati?

Le materie prime come il ferro e il cemento hanno lo stesso costo per tutti, la manodopera dovrebbe avere lo stesso costo anche in continente, inoltre se si considera che questi prefabbricati devono affrontare il viaggio in nave che ha un costo, i montatori delle strutture in trasferta in Sardegna devono dormire e mangiare, pertanto mi chiedo com'è possibile che un capannone possa costare meno se portato da fuori?

Se tutti i marchi sardi seguono questo ragionamento le ditte che costruiscono prefabbricati mandano a casa gli operai specializzati, che senza stipendio non potranno acquistare automobili, frutta e verdura dalle aziende che hanno preferito acquistare un capannone dal continente.

Siamo in Sardegna, non dico che tutti devono essere indipendentisti ma proviamo perlomeno a non farci lo sgambetto tra di noi.

Un cordiale saluto".

M.P. - Cagliari

***

Potete inviare le vostre lettere e segnalazioni a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)
© Riproduzione riservata