Pubblichiamo oggi l'appello di una lettrice, malata di diabete, alla sanità sarda, perché si comprenda l'importanza, per chi soffre di questa patologia, di poter avere accesso ai più moderni dispositivi per il monitoraggio della glicemia.

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"Gentile redazione,

sono una donna di 36 anni, da 35 anni col diabete tipo 1, e scrivo per rendere pubblica l'indignazione che sto provando nei confronti della sanità sarda.

Preciso che la Sardegna è la regione italiana col maggior numero di diabetici. eppure, anche qui, il diabete da molti non è capito: ignorantemente si pensa che non si debbano assumere zuccheri e il gioco è fatto, invece è una malattia tanto delicata, autoimmune che se non gestita ti autodistrugge.

Non si sta bene prendendo una pillola, o facendo l'insulina, o con un po' di riposo, il diabete è una malattia che va controllata in ogni momento: se le glicemia sale o scende troppo si rischia anche il coma.

Quello che spesso mi domando, è se la sanità sarda spenda di più ad averci in ospedale o a fornirci presidi che ci spettano!

Con questa malattia ci sono nata, e lascio immaginare a chiunque cosa significa doversi 'bucare' per 35 anni e doversi bucare per qualsiasi cosa si voglia mangiare!

Quello che mi sciocca è che in 35 anni non ho visto dei grossi passi avanti, solo aghi più sottili e corti, insuline più delicate e che agiscono meglio, ma sempre bucare si deve.

Per cercare di tenere stabile la glicemia il più possibile, la misuro varie volte al giorno: ho i polpastrelli delle dita che non hanno più tatto, e con ironia dico che non ho più impronte digitali.

So che esistono ora metodiche più avanzate e indolori per tenere sempre sotto controllo la glicemia e ne cito una, "Freestyle", che si applica con un sensore e senza necessità di sangue capillare monitora 24 ore su 24 la glicemia.

Ovviamente in Sardegna questo 'lusso' se lo può però permettere solo chi paga, perché la sanità sarda non ce lo passa e, addirittura, ci ha ridotto i classici dispositivi per l'autocontrollo.

Io che sono disoccupata e diabetica posso solo sognare di avere il Freestyle.

Mi chiedo se chi si trova al di sopra e può decidere le sorti di noi diabetici abbia capito cosa significano una crisi ipoglicemica e iperglicemica e le complicanze ad esse connesse!

Mi rivolgo a chi può decidere: fateci vivere la nostra malattia serenamente, ma soprattutto... fateci vivere!".

Rita Piras - Sassari

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