Pubblichiamo oggi la segnalazione di una lettrice relativa alla vicenda dei canoni delle varie aziende di telefonia passati da una fatturazione da 28 a 30 giorni, come disposto dalla legge.

Ciò che la lettrice si domanda, è tuttavia perché a questa disposizione sia seguito un aumento del costo della bolletta, cosa che, nei fatti, equivale comunque per l'utente al pagamento di una mensilità in più.

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"Gentile redazione,

tutti sappiamo che le varie aziende di telefonia sono state condannate e multate perché avevano arbitrariamente trasformato i vari canoni da mensili a 28 gg; a partire da marzo 2018, trascorsi i tempi massimi fissati dal giudice per l'applicazione della sentenza, i termini di scadenza del pagamento del canone sono tornati alle origini.

Detto questo, per essere pratici (e questo è il motivo vero e proprio per cui vi scrivo), vorrei quindi capire come mai se io ho stipulato contratto con un’azienda telefonica per un canone di 14,90 euro mensili, che fino a febbraio venivano corrisposti ogni 28 gg (motivo della condanna), a marzo il canone ridiventa mensile ma di € 16,18 perché la compagnia telefonica in questione deve suddividere la differenza nei 12 mesi.

Mi sfugge qualcosa…..

In ogni caso, che si paghi ogni 28 gg o ogni 30, comunque mi trovo a pagare una mensilità in più.

Come sempre in Italia, tante storie, tante parole ma alcun risultato.

Ripeto, magari c'è qualcosa che mi sfugge, magari, no...

Grazie per l'attenzione".

Stefania Cherchi

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