Pubblichiamo oggi una nuova lettera sul tema della difficile situazione dei malati di diabete in Sardegna, e in questo caso la riflessione è anche in tema di prevenzione.

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"Gentile redazione,

ho letto nei giorni corsi la lettera sassarese e la replica dell'Assessore alla Sanità in relazione a questa patologia... e suggerisco un titolo a questa mia: "Una regione avanti: prevenzione per gli eredi... del malato".

I fatti: sovrappeso, sessantottenne con nonno e padre deceduti a causa o per le conseguenze del diabete, chiedo al mio medico di base di fare le analisi necessarie ad accertare i livelli di zucchero nel sangue, e i risultati indicano dati preoccupanti , tanto da indurre il dottore a prescrivermi una prima visita diabetologica.

Su questa indicazione, chiamo il C.U.P. per prenotare la visita specialistica, e qui la sorpresa: posso andare in tempi ragionevoli a Sadali, dove devo presentarmi alle 7.15 del mattino, quindi muovermi vero le 5 del mattino, guidare per un paio d'ore e correre il rischio di restare assegnato a quel centro per il monitoraggio della patologia... ma sono di Cagliari, e quindi solerte l'impiegata mi prenota per l'ospedale Binaghi, alle 9.30 del mattino, comodamente, ma... per il 5 novembre del 2019!!!

Mi sembra che qualcosa sulla prevenzione non funzioni, ed i costi per la sanità pubblica in questo modo aumentano sicuramente.

A questo punto propongo che le visite prenotate siano trasmissibili agli eredi: così facciamo risparmi di spesa sul malato nel frattempo defunto, e prevenzione su giovani che hanno familiarità con la patologia.

E quindi non di rinuncia per mancanza di mezzi economici si tratta, ma di scadente organizzazione o di carenza di organici.

Salvatore Ferrari - Cagliari

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