"Cara Unione del cuore,

voglio raccontare la mia storia di madre (biologica) mancata e di madre adottiva. Una storia positiva che in mezzo a tanto squallore o al preoccuparsi di cose insignificanti può perfino stonare.

Ho 42 anni. Per quasi 10 ho cercato invano di avere un figlio che non è mai arrivato. Mi sono sottoposta a cure pesanti, nel rispetto delle leggi italiane, finchè - d'accordo con mio marito - ho deciso di desistere.

Basta, è una sofferenza incalcolabile e col risultato pari a zero non è il caso di continuare, mi sono detta. Ed è a quel punto che abbiamo intrapreso un'altra strada: quella dell'adozione. Strada abbastanza impervia ma non quanto la tortura del concepimento "forzato".

Così 5 anni fa abbiamo incontrato e ci siamo affidati a persone sensibili e altruiste che ci hanno guidato nel percorso della richiesta, dei colloqui, test psicoattitudinali e di integrità psicofisica e altre pratiche noiose e dispendiose che da soli non avremmo saputo affrontare. E quando infatti gli utlimi scogli ci stavano scoraggiando, nonostante il supporto, e stavamo per mollare, è arrivata la notizia tanto attesa: la pratica per l'adozione è stata accettata.

Non so dire l'emozione, le paure che ci hanno assiliti. Ci è statao lasciato il tempo per poterci pensare (o ripensare) e i dubbi non sono stati pochi. La risposta è stata comunque SI'. E siamo diventati genitori adottivi di un bambino che ha vissuto la sua infanzia in un orfanotrofio nell'Europa dell'Est.

Ancora una volta non sarà per noi una passeggiata, ma l'amore che sentiamo so che ci aiuterà a superare tutte le difficoltà e le barriere che immancabilmente incontreremo nel crescere questo nostro figlio.

Qualche amica mi ha detto "ma chi te lo ha fatto fare", "non è detto che lui stia meglio qui che là" e "se Dio non ha voluto darti figli avresti dovuto rassegnarti". Ma il peggior giudizio è stato "è un atto egoistico".

Io credo di aver fatto bene a me e a mio marito, ma soprattutto a un bambino destinato altrimenti a sopravvivere e non vivere in un freddo orfanotrofio. Non ci vedo nulla di egoistico, ma potrei sbagliare.

(A tutela del bambino non vorrei che comparisse la mia firma né la città. Grazie).

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