Pubblichiamo oggi la risposta di un lettore alla lettera di una mamma di Nuoro che dichiarava di provare vergogna per i suoi figli "costretti" ad emigrare all'estero nella speranza di un lavoro e una vita migliori.

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"Gentile redazione,

vorrei provare a rispondere a Maria Giovanna, la cui lettera pubblicata sulle vostre pagine nei giorni scorsi mi ha profondamente colpito e riportato indietro di dieci anni esatti.

Era infatti il 5 dicembre 2007 quando, tra le lacrime – nascoste, perché noi sardi siamo orgogliosi – mie, di mamma e papà, ho lasciato la Sardegna per approdare in Germania.

Proprio in quel Paese dove Maria Giovanna dice che uno dei suoi figli è andato a studiare, e da dove, dice, la sua terra natale "gli manca come l'aria".

È vero, è proprio così: non dimenticherò mai quel gelido dicembre, quell'aria di mare che mancandomi pareva render vano ogni mio respiro.

Eppure, un'esperienza che dopo il turbamento iniziale mi ha permesso di iniziare una vita costellata di gratificazioni, e mi ha fatto "guardare oltre".

Ho infatti imparato una nuova lingua, vivo ed apprezzo una nuova cultura, e quando mi chiedono se penso e sogno anche in tedesco, a volte rispondo che è proprio così, non nascondendo un certo orgoglio.

La fase dell'integrazione è avvenuta in fretta, più di quanto pensassi, e oggi - ed è quello che voglio dire a Maria Giovanna - mi ritengo fortunato, e penso che i suoi figli siano fortunati.

Lasciare il nido, la propria terra e i propri affetti è difficile, ma a volte la lontananza ci insegna ad apprezzare ancora di più quello che ogni giorno abbiamo sempre dato per scontato.

E se è vero che con orgoglio mi considero ormai a tutti gli effetti un cittadino tedesco, è altrettanto vero che non manco di promuovere e raccontare le preziosità della mia terra d'origine ad amici e concittadini.

Cara Maria Giovanna, la legga in questi termini: i suoi figli saranno fra gli ambasciatori del grande patrimonio di valori e costumi e della grande bellezza della nostra terra nel mondo.

E magari, tornando qualche volta a casa, potranno meglio segnalare malfunzionamenti o aspetti negativi che chi vive ogni giorno la propria realtà senza alcun termine di paragone, se non per sentito dire, più difficilmente riesce a cogliere.

Non si senta dunque in difetto, cara Maria Giovanna, perché ai suoi figli è comunque stata offerta una grande chance, che fra l'altro e come lei specifica arriva a compimento di un brillante percorso di studi compiuto interamente in Sardegna, e subito riconosciuto e apprezzato all'estero.

Forse, quindi, nella nostra amata Isola non tutto è proprio da buttare".

Mario Frau

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