Pubblichiamo oggi la segnalazione di una lettrice relativa alla vicenda di una coppia di Capoterra* che, il 21 di questo mese, riceverà lo sfratto. Una storia di povertà, disoccupazione, sofferenza e lacrime. Con la speranza che chi di dovere possa offrire un supporto adeguato.

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"Gentile redazione,

scrivo per segnalare la vicenda relativa ad una coppia di Capoterra, che il 21 di questo mese dovrà lasciare la casa in cui vive a causa dello sfratto ricevuto.

È la storia triste e assurda di due disoccupati, con due figli piccoli da accudire e uno in arrivo, e di una decisione che decreta per loro l'incubo di stare in mezzo ad una strada.

Uno sfratto, fra l'altro, che non ha una spiegazione logica, poiché la coppia in questione, di una dignità assoluta, ha sempre pagato quanto dovuto per l'affitto della casa di residenza, che è di proprietà di un privato ma data in locazione al comune, che contribuisce in parte agli oneri.

E non vi dico la difficoltà della coppia per reperire quei soldi destinati al pagamento dell'affitto, a volte sottratti alle spese per il cibo da mettere in tavola.

Di fronte alle numerose richieste alle Istituzioni competenti, di un aiuto anche solo per trovare un lavoro e dunque pagare per intero l'affitto di una casa dove poter risiedere, ad oggi non è stata data alcuna risposta utile a sbloccare la situazione.

Ora, io mi chiedo, dove sono gli Enti pubblici che dovrebbero tutelare a Capoterra (e dovunque) una coppia disperata, disoccupata, con figli piccoli a carico e sfrattata di casa? Perché il sindaco e i vari amministratori non intervengono? Si parla tanto di assistenza verso gli stranieri e i migranti, ma cosa fa la nostra Isola per i propri abitanti?

La mia speranza è che questa non rimanga l'ennesima storia di triste destino, di sofferenza e di lacrime".

Marina Frau - Assemini

(* Le generalità della coppia, note alla redazione, vengono omesse nel rispetto della privacy e secondo la normativa vigente)

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