Pubblichiamo oggi la segnalazione di un lettore relativa alla disposizione del comune di Quartu e delle autorità competenti che ha previsto, a seguito delle esalazioni sul territorio conseguenti al rogo del Molentargius, la chiusura di alcune scuole ma non di altre, fra cui alcuni istituti superiori. La lettrice si domanda il senso di tali disposizioni, e se sia proprio necessario obbligare i ragazzi alla frequenza con conseguente rischio d'intossicazione.

********************

"Gentile redazione,

riguardo al rogo di Molentargius volevo segnalare quella che a mio avviso è una grave mancanza di attenzione ai nostri giovani da parte delle autorità locali e delle istituzioni competenti.

A quanto mi risulta, il Consiglio Comunale ha infatti deciso in prima battuta di tenere a casa da scuola i soli ragazzi delle medie di via Turati senza considerare che in quella via esiste un'altra scuola, il Liceo Artistico Brotzu. Si è stabilito che i fumi sprigionati dal rogo sono alimentati da materiale che, se bruciato, libera sostanze nocive, e allora - mi chiedo - perché non chiudere anche l'Artistico.

Mi risulta, fra l'altro, che anche altre scuole superiori della cossiddetta 'zona rossa' non siano ancora state chiuse.

Mi chiedo a questo punto: ma le sostanze nocive devono essere tali solo per alcuni? Dobbiamo per forza intossicare i nostri ragazzi? Ma i dirigenti scolastici dove sono?"

Vi ringrazio dell'attenzione,

A.V. - Quartu

*******************

Potete inviare le vostre lettere e segnalazioni a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che denunciano disservizi o anomalie; non necessariamente ne condivide il contenuto riportato dai lettori che si assumono la responsabilità di quanto scrivono)
© Riproduzione riservata