Pubblichiamo oggi la bella riflessione di un nostro lettore su un post apparso nei giorni scorsi sulla pagina Facebook dello scrittore Matteo Bussola. Una grande lezione, per ricordarci, in questo mondo frenetico, dell'importanza di dire "ti amo".

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Gentile redazione,

ieri sera, come spesso mi capita durante il viaggio in treno che separa casa mia dal lavoro, mi sono messo a scorrere distrattamente la bacheca della mia pagina Facebook.

Fra tutti i post che scorrono, la mia attenzione si sofferma su di uno particolarmente ironico e scherzoso, come nello stile dello scrittore Matteo Bussola.

Il mio sguardo si posa poi sul primo commento al post, di Chiara, che segna 2.000 like, e così recita: "Ciao Matteo. Oggi ho perso mio marito in un incidente. Ci siamo salutati ieri a mezzogiorno, con un bacio e un 'ti amo'. Alle tre del pomeriggio è caduto da una scala, oggi alle 11.30 era morto. Sto aspettando che gli espiantino gli organi, per regalare un sorriso a qualcun altro. Quando aspettavo Matilde (che sabato prossimo avrà 9 mesi), gli leggevo il tuo libro e abbiamo riso e ci siamo commossi. Ora ti chiedo: da questa seguitissima pagina puoi chiedere a tutti di stringersi un po' più forte e dirsi un 'ti amo' in più questa notte, mentre il mio Paolo se ne va definitivamente? Per me che non potrò mai più farlo".

In fondo, a cosa servono i Social, se non a impattare con quelle storie che ci passano a fianco e normalmente non vediamo?

Io ho preso il telefono, e ho chiamato una persona a cui normalmente non dico nemmeno "ciao". E sono passato direttamente a "ti amo".

Un cordiale saluto,

Pasquale Vargiu - Oristano

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