La riflessione di una nostra lettrice all'indomani della bagarre al Senato in occasione della discussione dello Ius soli, diritto di cittadinanza per le persone nate nel Paese.

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"Gentile redazione,

ieri mattina, come ogni giorno, ho preso i mezzi pubblici che da Mulinu Becciu portano a Cagliari per accompagnare il mio bimbo di cinque anni all’asilo.

Seduta accanto a me c’era una signora dal capo velato che, con un italiano stentato, scherzava con la sua bimba, più o meno dell’età del mio piccolo Leonardo.

Alle difficoltà d’espressione della mamma, la piccola rispondeva con piglio sicuro e quasi professorale, correggendola in perfetto italiano, e senza un briciolo di accento straniero. Erano belle da guardare e ascoltare.

Tutto accadeva proprio nel giorno della vergognosa rissa al Senato per la legge sullo Ius soli.

Sugli autobus si trova il Paese reale, al Senato, invece, chi troppo spesso antepone la ricerca del consenso alla civiltà".

Un cordiale saluto,

Valentina Deriu - Cagliari

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